
Le sofferenze psicologiche nascono con l’uomo. Se si guarda al passato, alle origini della nostra cultura, si guarda al Medio Oriente e al Nord Africa, alla Mesopotamia ed all’Egitto. La cultura occidentale si consolida dapprima in Grecia e nel mondo ellenistico, e successivamente a Roma e nel suo impero. Ma che rimedi utilizzavano i saggi del passato per contenere la sofferenza ed operare un cambiamento-rinascita?
Per esempio i Padri e le Madri del Deserto, II – IV secolo dC, i primi monaci cristiani, parlavano di “Purificare le passioni” ovvero di lottare contro i ‘demoni’. Interpretare ‘combattere i demoni’ in termini psicologici – come fa Thomas Merton – vuol dire interpretare i dannosi disordini dell’ego ‘ferito’ – ‘demoni’ come energie negative e bisogni psicologici non soddisfatti.
Essi utilizzavano la meditazione, la preghiera contemplativa, come strumento di lotta contro i demoni e per operare la trasformazione.
La meditazione, con la sua concentrazione su un unico punto, che sia sul respiro, sul movimento o su un mantra (parola sacra), è un modo scientificamente provato per rilassare mente e corpo (vedi Mindfulness).
Semplicemente prestando attenzione alla nostra parola, il respiro e la frequenza cardiaca rallentano da soli e calmano il corpo irrequieto. Come il nostro respiro diventa più lento, così fanno i nostri pensieri. Il respiro è il ponte tra corpo e mente.
John Main ha detto: “Il tuo respiro dovrebbe essere calmo e regolare. Lascia che si rilassi ogni muscolo del tuo corpo. E poi, metti la mente in sintonia con il corpo. Il vero compito della meditazione è raggiungere l’armonia di corpo, mente e spirito“.
Poi, accettando semplicemente la natura irrequieta della nostra mente e ripetendo amorevolmente e fedelmente la nostra parola, nonostante tutto, pensieri e immagini lentamente sfumano sullo sfondo.
È del tutto possibile usare la meditazione solo per i suoi salutari benefici su corpo e mente, ritoccando la tecnica di rilassamento, e fermarsi qui. È meraviglioso fermare la mente che chiacchiera continuamente e rilasciare stress e tensione. Farà star bene avere una pausa dalle preoccupazioni, ansie, speranze e paure che di solito ci assillano, fermare il consumo di energia di una mente che gira e rigira in tondo.
Ma sarebbe un’occasione mancata; c’è molto di più nella meditazione che i suoi effetti fisiologici sul corpo. Gli effetti sul corpo e sulla mente sono comunque un primo passo importante sulla strada verso la trasformazione, la chiarezza di visione e la piena consapevolezza.
WCCM

Il buddhismo (tibetano) è arrivato in occidente come psicologia e può essere definito come strumento che può essere usato per la ricerca sperimentale della vera natura della mente e del suo funzionamento. Tale metodo sperimentale si basa sull’analisi dell’origine della evoluzione dei processi psichici per attualizzare fattori mentali benefici ed eliminare o, quando è possibile, trasformare i pensieri conflittuali. Uno degli insegnamenti si basa sulla pratica meditativa.